Appointment with death | CD | Lizzy Borden
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| Codice articolo | 433244 |
|---|---|
| Titolo | Appointment with death |
| Genere Musicale | Heavy Metal |
| Tema | Band |
| Band | Lizzy Borden |
| Data di pubblicazione | 02/11/2007 |
| Tipologia prodotto | CD |
|---|---|
| Media - Formato 1-3 | CD |
CD 1
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1.Abnormal
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2.Appointment with death
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3.Live Forever
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4.Bloody tears
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5.The Death Of Love
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6.Tomorrow Never Comes
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7.Under Your Skin
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8.Perfect World
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9.Somethin's Crawlin
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10.(We are) The only ones
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11.The Darker Side
da Riccardo Manazza (17.10.2007) Quasi a sorpresa torna a farsi sentire l’uomo con l’ascia in mano e il metallo nel cuore. Figlio legittimo del vero suono degli anni ottanta Lizzy Borden aveva onestamente un po’ deluso con il rientro sulle scene di "Deal With The Devil", lavoro troppo ordinario e in qualche modo privo della scintilla che rendeva il nostro riconoscibile nel mucchio. Adesso ci prova ancora e se pur il risultato non sia del tutto entusiasmante, possiamo comunque registrare una nuova verve creativa che farà felici vecchi fan e nuovi ascoltatori. Non c’è dubbio infatti che il disco contenga tutte quelle caratteristiche che ci aspetterebbe dalla band: sound roccioso, ai confini del power (quasi mai veloce però), ma anche molta melodia e ritornelli memorizzabili - comunque lontani dalla pomposa mollezza dello speed contemporaneo e direttamente legati alla tradizione dell’hard & heavy americano e del class metal. Ci sono poi anche quei piccoli ma costanti riferimenti al metal di scuola inglese (leggasi Iron Maiden, Judas Priest) che sicuramente non stonano e rendono la proposta più varia. Non mancano nemmeno le studiate digressioni dal gusto metal-prog che da sempre fanno parte del repertorio del singer, spesso ben incastonate nel contesto e che rimandano direttamente agli albori del movimento (Heir Apparent, primi Queensryche, etc…). Di moderno invece troviamo la produzione più scura e compressa e alcuni riff dalla spinta quasi swedish, più qualche ritornellone easy listening da Mtv (orribile ad esempio il tentativo trendy di "Under Your Skin") Una scelta che ormai pare quasi obbligata per togliere la patina di vecchio dal metallone di una volta e sbatterlo in faccia alle nuove generazioni. Un giochetto che a conti fatti pare riuscito: pur con qualche passaggio a vuoto il disco suona bene, gira in testa e cresce ancora con gli ascolti ripetuti. Piacevole.