Paga in 3 rate
Reso gratis
30 giorni di reso
Servizio eccellente
I Royal Hunt hanno davvero sette vite. Dieci anni or sono, dopo la dipartita del fenomenale DC Cooper tutti li davano per spacciati, invece, con l’ingresso di John West dietro al microfono, i nostri sono riusciti a sfornare ugualmente una serie di album fenomenali. Dopo l’abbandono del vocalist al termine del tour di "Paper Blood", i fan credevano ormai che la carriera della creatura di Andre Andresen fosse giunta al capolinea. Ma si sbagliavano. Il tastierista e compositore danese infatti rialza ancora una volta la testa ed ingaggia un frontman da novanta come Mark Boals, per registrare il seguito dell’acclamato "Paradox" uscito nel lontano ’97 e considerato da molti il capolavoro dei Royal Hunt. Ed il risultato finale per questo "Collision Course" ci lascia spiazzati. La band ha riacquistato lo smalto dei tempi migliori ed una linfa vitale probabilmente favorita dall’innesto di un elemento del calibro di Boals, proponendoci dieci song di metal neoclassico, sinfonico e progheggiante, con un ritorno quantomeno inaspettato a melodie debitrici dell’hard rock. Il disco non raggiunge la perfezione della prima parte di "Paradox", ma si colloca tra le migliori uscite del gruppo (ormai) cosmopolita. La ultramelodica "The First Rock" e la dirompente "Exit Wound" sono tra le song più belle mai scritte da Andersen e, anche se qualcosa di già sentito c’è, si può considerare come la riproposizione di un marchio di fabbrica ormai inconfondibile e consolidato. La voce di Boals è più versatile rispetto a quella del proprio predecessore e riesce a conferire una marcia in più ai brani, passando da acuti impossibili nei pezzi più tirati ("Hostile Breed"), a parti più dolci come nella sorprendente "High Noon At The Battlefield". Il lavoro di Andersen ai tasti d’avorio è una garanzia, ma non lo scopriamo di certo noi. Parti pianistiche raffinate, soli di cembalo al fulmicotone, attacchi frontali di hammond, arrangiamenti sinfonici complessi: signori il nuovo Royal Hunt è tutto questo, ma non solo. La chitarra non viene divorata dalle tastiere, ma riesce a ritagliarsi sempre il proprio spazio, sia in fase solista sia di riffing, così la sezione ritmica, incisiva e pulsante. Il nuovo corso è iniziato quindi nel migliore dei modi, ora attendiamo la prova del nove in sede live, perché siamo curiosi di vedere come se la caverà Boals con i grandi classici della band. Nel frattempo godiamoci questo "Collision Course", un disco assolutamente da avere anche per la presenza di superospiti (Ian Parry, Doogie White, Kenny Lubke e Henrik Brockmann). I Royal Hunt sono tornati, a chi pensava di insidiarne la leadership resteranno solo le briciole.
Codice articolo | 434317 |
Titolo | Collision course ... Paradox II |
Genere Musicale | Progressive Metal |
Tema | Band |
Band | Royal Hunt |
Data di pubblicazione | 14/03/2008 |
Tipologia prodotto | CD |
Media - Formato 1-3 | CD |
CD 1
-
1.Principles of paradox
-
2.The first rock
-
3.Exit wound
-
4.Divide and reign
-
5.High noon at the battlefield
-
6.The clan
-
7.Blood in blood out
-
8.Tears of the sun
-
9.Hostile breed
-
10.Chaos A.C.