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Fear of a blank planet | CD | Porcupine Tree

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Con il loro decimo album i British Prog-Rocker ci offrono pezzi epici, aprezzati dagli amanti di Tool e King Crimson.
Codice articolo 431514
Titolo Fear of a blank planet
Genere Musicale Progressive Rock
Tema Band
Band Porcupine Tree
Data di pubblicazione 13/04/2007
Tipologia prodotto CD
Media - Formato 1-3 CD

CD 1

  • 1.
    Fear Of A Blank Planet
  • 2.
    My Ashes
  • 3.
    Anesthetize
  • 4.
    Sentimental
  • 5.
    Way Out Of Here
  • 6.
    Sleep Together

Questo nuovo album si immette sullo stesso sentiero partito da In Absentia del 2002 spogliando ulteriormente il contenuto generale di pezzi riempitivi ed andando a concentrare in 50 min. tutta lintensità di una proposta che ovviamente non è più quella psichedelico/delirante pre-Stupid Dream. I ragazzi del giorno doggi hanno pochi ideali e vengono bombardati da ogni dove di informazioni talmente frenetiche che accavallandosi creano solo confusione e ciò viene presentato dai Porcupine Tree in modo altrettanto violento in tracce come la title track, diretta, fatta di pochi accordi e che prosegue landamento di pezzi come Deadwing o Arriving Somewhere, But Not Here o come la mastodontica Anesthetize appassionante composizione in tre movimenti che parte percussiva ed ipnotica (quasi Tool) per poi sfociare in una parte centrale (con un gustoso solo di Alex Lifeson dei Rush posto come spartiacque) modern metal trascinante a dir poco, con un Gavin Harrison che non ha mai maltrattato così violentemente il proprio drumkit; qui i Porcupine Tree sembrano davvero aver raggiunto il loro apogeo di creatività con ogni musicista al servizio delle idee di Wilson. In contrapposizione ecco gli arrangiamenti di archi ad opera della London Session Orchestra di My Ashes (vicina ai Blackfield) e Sleep Together ma visto che i pezzi del CD sono solo sei non possiamo non citare i due rimanenti anche perché fotografano appieno le due anime di quello che secondo noi diventerà un rock album da ricordare: Sentimental è un pezzo dolce che parte da un pianoforte soffuso per poi ergersi emotivamente imperioso nel refrain (lo stile è quello di pezzi come Lazarus anche se ulteriormente migliorato) e nellaccordo acustico che riprende la mitica Trains mentre Way Out Of Here (che vede la presenza di Robert Fripp dei King Crimson) piace per quello che è, ovvero una splendida composizione heavy rock al passo coi tempi.

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