Give Me Your Soul ... Please | CD | King Diamond
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| Codice articolo | 432113 |
|---|---|
| Titolo | Give Me Your Soul ... Please |
| Genere Musicale | Heavy Metal |
| Edizione | Limited Edition |
| Tema | Band |
| Band | King Diamond |
| Data di pubblicazione | 29/06/2007 |
| Tipologia prodotto | CD |
|---|---|
| Media - Formato 1-3 | CD |
CD 1
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1.The dead
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2.Never ending hill
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3.Is Anybody Here?
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4.Black Of Night
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5.Mirror mirror
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6.The cellar
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7.Pictures in red
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8.Give me your soul
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9.The floating head
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10.Cold as ice
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11.Shapes of black
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12.The girl in the bloody dress
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13.Moving on
da Ricyrdo Manazza (21.01.2008) Dopo qualche anno di pausa torno il maestro dell’horror metal King Diamond e lo fa con un lavoro che conferma la sua propensione attuale per il lato oscuro dell’hard & heavy. Un po’ come per il precedente ‘The Puppet Master’ sono le atmosfere cupe a farla da padrone tra le pieghe e gli arrangiamenti di queste nuovo composizioni, mentre la stessa voce del Re si adagia più sovente su quelle tonalità basse e aspre che ne sottolineano le doti narrative e trascura invece il tipico falsetto che forse anche l’artista considera in parte anacronistico. Più aggressività nelle vocals e più semplicità nelle composizioni, una formula che rende il disco capace di un’immediatezza straordinaria, ma che rischia di scontentare chi si ricorda la impenetrabili trame degli album di metà carriera. Ma è altrettanto vero che questa nuova faccia non è poi tanto lontana (se pur trasportata nel tempo) a quanto si poteva sentire nei momenti più diretti di ‘Fatal Portrait’ e in certe song dei Mercyful Fate della reunion (tipo ‘The Bell Witch’). Non si tratta quindi di una svolta innaturale, ma di una volontaria "sottrazione" per regalare spessore alle melodie e metterle così in primo piano. Non si può infatti dimenticare che la tecnica i nostri la sanno davvero usare, basta ascoltare gli assoli sempre riusciti e le ritmiche che si incastrano sempre in modo perfetto anche quando c’è il rischio di far stridere le parti. Dal punto di vista delle liriche siamo più o meno alle solite, con la classica storia di una casa posseduta dalle anime dei vecchi occupanti trucidati al suo interno. Nulla di speciale e sicuramente non troppo coinvolgente se paragonato ai momenti migliori della band (tipo ‘Them’ e ‘Conspiracy’), ma sempre meglio strutturato della maggior parte delle cose che si leggono in giro. Certo che almeno la copertina si poteva pensarla un po’ meno ridicola… Meno male che abbiamo da ascoltare la musica: oscura, pesante, diretta, estremamente ben prodotta e ovviamente impregnata della personalità di un grande personaggio come King Diamond. Può bastare per noi.