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Codice articolo | 434794 |
Titolo | The premonition |
Genere Musicale | Power Metal |
Tema | Band |
Band | Firewind |
Data di pubblicazione | 22/03/2008 |
Tipologia prodotto | CD |
Media - Formato 1-3 | CD |
CD 1
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1.Into The Fire
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2.Head Up High
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3.Mercenary Man
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4.Angels Forgive Me
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5.Remembered
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6.My Loneliness
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7.Circle of life
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8.The silent code
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9.Maniac
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10.Life foreclosed
da Alessandro Battini (10.04.2008) Con la puntualità di un orologio (manco fossero svizzeri!) i Firewind pubblicano il loro quinto album in sei anni. Il seguito del fortunato "Allegiance" si intitola "The Premonition" e conferma l’ascesa nel music biz di questa band greca, che continua a recitare il verbo del power metal. Via via la proposta dei nostri ha preso nel tempo un indirizzo più melodico, abbandonando le sfuriate più speed degli esordi, a favore di song più mature e finemente arrangiate. Tutto si poggia sulla chitarra dinamica del bravo Gus G., lontano anni luce dalla tecnica dai vari guitar hero, eppure perfetto a recitare il suo ruolo, sia in fase di riffing sia in fase di assoli. L’arpeggio dell’opener "Into The Fire" ci introduce ad un mid tempo deciso e atmosferico, arricchito da inserti di tastiere che, di tanto in tanto, fanno capolino nel disco, riuscendo a non essere mai invadenti. "Head Up High" e "Mercenary Man" rappresentano il lato più speed dei Firewind, esplodendo in due ritornelli che faranno sfracelli dal vivo, nel classico power metal made in Germany, mentre con "My Loneliness" si raggiunge il top della discografia dei nostri. Una song davvero da urlo, perfetta nella sua semplicità e nell’armoniosità del cantato. Il girovago del metal Apollo Papathanasio (già dietro al microfono con Majestic, Meduza, Time Requiem e Evil Masquerade) dimostra di essere ancora a suo agio nel genere power melodico, suadente e potente al momento giusto, riuscendo a interpretare con maestria ora le parti più tirate, ora quelle più emozionali. Da segnalare la cover di "Maniac", tratta dalla colonna sonora del film Flashdance, reintepretata con un’intenzione più metal, ma senza stravolgere troppo l’originale."The Premonition" non inventa nulla di nuovo, ma è un album che vi conquisterà sin dal primo ascolto, onesto, sanguigno, diretto e godibile dalla prima all’ultima nota. La politica dei piccoli passi funziona sempre ed i Firewind lo hanno confermato per l’ennesima volta.