Communion | CD | Septicflesh

da Andrea Sacchi (10.04.2008) E’ inafferrabile e sensuale, "Communion". I Septic Flesh coniugano alla perfezione le atmosfere calde e misteriche del metal estremo che viene dal mediterraneo con la maestosità della musica classica, tra Carl Orff e i Therion, tra Wagner e i Celtic Frost. Non a caso la creatura ateniese si è avvalsa per la registrazione di una parte dell’Orchestra Filarmonica di Praga (ottanta elementi e trentadue coristi), una collaborazione che dona a tutto l’album ancora più feeling, perfetto connubio a una componente death veloce, ricercata ma non inutilmente prolissa. I brani si risolvono infatti in pochi minuti di durata, il senso di grandiosità donato dai risvolti classico/operistici non è mai plastificato né eccessivo ed anzi, si può sognare ad occhi aperti all’ascolto dell’epica "Annubis", della stessa titletrack, granitica ma spezzata da un intermezzo sognante e possibile colonna sonora di un nuovo "Stargate". Mentre "Sunlight Moonlight" mette in luce l’amore mai sopito per il sound trionfante di "Into The Pandemonium", la magnifica "Persepolis" ci porta sulle rive dello Stige, con le sue sensazioni di bellezza e inquietudine. "Communion" è un disco non semplice da descrivere a parole, è un album che ricorda le civiltà perdute, le pacifiche acque del Nilo scosse da una tempesta improvvisa, il profumo delle spezie d’Oriente. Un’opera che non deve mancare nella vostra collezione.