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Scheda Articolo
Codice articolo | 432111 |
Genere Musicale | Gothic Metal |
Esclusiva EMP | No |
Media - Formato 1-3 | CD |
Tema | Band |
Band | Amorphis |
Tipologia prodotto | CD |
Data di pubblicazione | 31/08/2007 |
Genere | Unisex |
da Tero Lassila (19.07.2007) E’ passato poco più di un anno dall’ottimo "Eclipse" e gli Amorphis si riaffacciano sul mercato discografico con "Silent Waters" un platter che seguendo le orme del suo predecessore tratta ancora un episodio del Kalevala, il poema epico finlandese composto da Elias Lonnrot. "Silent waters" segue saldamente le coordinate sonore che la band ha tracciato da "Tuonela" in avanti, un vero caleidoscopio in cui si amalgamano con armonia passaggi di matrice doom e il tipico gusto seventies della band, con utilizzo costante dell’organo hammond e gli arpeggi tessuti da Esa Holopainen e Tomi Koivusaari. L’album punta in modo più deciso sull’orecchiabilità e un gusto melodico certamente assimilabile, ma il six-piece non indugia tanto sul ritornello canterino o trovate da mezza classifica, preferisce piuttosto un tourbillon di emozioni e di suoni capaci di sedurre fin dai primi ascolti, con la voce di Tomi Joutsen (ormai totalmente assimilata nel corpo espressivo dei nostri) più che mai drammatica e versatile. Tomi è perfettamente a suo agio sia nei momenti più soft che in quelli muscolari in cui dà sfoggio a un growling ottimamente impostato, retaggio di un passato death mai del tutto accantonato che a tratti emerge anche nelle parti di chitarra e nelle accelerazioni della sezione ritmica. "Silent waters" offre di tutto. Si comincia con una track dalla natura doom pregiata da un sognante innesto acustico come "Weaving the incantation", per passare a "A Servant", un brano ben più veloce e sostenuto. La natura pianistica e le atmosfere sensuali della titletrack rendono la song un episodio perfetto come singolo e, unita alla successiva ed enfatica "Towards And Again" mostra il lato più sornione, ma mai volutamente plastificato, del combo finlandese. Da citare anche la splendida "Enigma" un brano folk prettamente acustico e "Shaman", ove emergono le influenze settantiane e in cui fanno capolino echi degli Huriah Heep più epici. Un lavoro di magnifica fattura da non lasciarsi assolutamente sfuggire.