Strychnine.213 | CD | Aborted

da Riccardo Manazza (21.07.2008) Sono una band di una certa qualità i belgi Aborted. Dopo alcuni anni passati a sparare duro nella tradizione del brutal, ormai da qualche tempo arrivano puntuali sul mercato con il loro bel disco di death metal vario ed elaborato. Si tratta di fatto di una continua rielaborazione delle intuizioni avute con "The Archaic Abattoir", l’album della svolta verso un suono più complesso che innestava matrici thrasheggianti e melodie carcassiane. Elementi che ritroviamo disseminati ancora una volta in questo "Strychnine.213", anche meglio sviluppati rispetto alla precedente uscita ("Slaughter & Apparatus…"). Una maggiore attenzione alla melodia è stata probabilmente l’arma vincente; una scelta che si concretizza in passaggi più facilmente memorizzabili e in una più efficiente forma canzone. Passo in avanti anche per quanto riguarda la produzione, con un suono avvolgente e definito che non può che far bene a chi cerca il mai facile abbinamento tra aggressione e armonia. Un disco appagante per tutti coloro che hanno imparato ad apprezzare la band in questa forma più recente. Manca però ancora una volta lo spunto geniale, quel particolare tocco di talento e personalità che ti fa amare una band oltre la pura esposizione di elementi oggettivi come le qualità tecniche e la professionalità del lavoro svolto. C’è di che accontentarsi comunque.