Tutti i commenti di Alessandro G.
Pubblicato in data: 15 agosto 2018
Un super classico
Grande super classico del death black metal.
Avevo la mia copia, una first press in digipack, con artwork pazzesco della house of kicks... Credo.
Per una serie di personali vicissitudini non ce l'ho più. Cercarlo sui canali "telematici" si è rivelato piuttosto dispendioso.
Per puro caso, questo album grandioso lo ritrovo qui. E non me lo sono fatto sfuggire.
Perché il caso non esiste.
Ora attendo la mia copia che non se ne andrà mai più ...
Pubblicato in data: 17 agosto 2017
PERLA DEATH THRASH
A distanza di 26 anni sono riuscito a trovare quest'album che acquistai all'epoca ma che "inspiegabilmente" cedetti non mi ricordo più per cosa.
Quella mossa scriteriata m'è pesata per quasi tre decenni.
Poi, per "caso", l'ho ritrovato qui...
Sappiate che si tratta di death thrash brutale e diretto, peraltro incorporando decine di riff originali ma mai astrusi o pretenziosi.
Insomma, roba da intenditori..
Pubblicato in data: 18 maggio 2017
Magnifico.
Al cospetto di un opera estrema e senza fronzoli, le uniche parole che uscirebbero fuori sarebbero solo sterili aggettivi.
Posso solo aggiungere che si tratta di Black Metal ferale e sanguinario.
Chitarre taglientissime e devastanti blastbeat uniti a gelide parti soffocanti e morbose.
Per chi sanguina e gioisce con Horna o i primissimi Gorgoroth...
Io lo adoro.
Pubblicato in data: 14 maggio 2017
grande album
Arrivato un paio di giorni fa.
Su quest'album si sono scatenate tante chiacchiere di esperti, di recensori, di veterani, di pivelli e sordi fanatici.
Chiacchiere appunto.
È un album che scorre da solo.
Lavoro di chitarre curato maniacalmente.
Grande sound grazie ad una produzione all'altezza.
Quello di ATG è sempre stato classificato come death metal. C'è chi lo chiama melodeath. Un neologismo che francamente detesto.
Il loro stile è quello cercato e trovato dai tempi di Terminal spirit disease. E qui lo trovate quasi intatto. Perché nel frattempo i "ragazzi" hanno lavorato di cesello.
Qui trovate una (death) metal band matura che rivendica coraggiosamente il suo spazio mettendosi in gioco con un "nuovo" album . Che a me piace molto.
Il vinile 180gr , un booklet album di 20pagine uniti al poster allegato ne fanno una proposta allettante e gratificante.
Pubblicato in data: 10 maggio 2017
Divino
Qui pulsa il cuore di un mondo che non si vede. Ma che esplode nella sua meravigliosa evidenza quando l'album inizia a girare...
Un album universale.
Pubblicato in data: 6 maggio 2017
un classico
Death e thrash metal con il tocco sottile della ricercatezza melodica.
La Cura del dettaglio negli arrangiamenti, un'onnipresente sfondo malinconico, un muro di suono tagliente e roccioso uniti ad una istintiva furia cieca, scuotono l'ascoltatore in un vortice osceno ed iconoclasta.
Sots è un classico senza tempo, ormai.
Cioè un vero capolavoro.
Pubblicato in data: 6 maggio 2017
Tabula rasa
Chi rivolge l'attenzione musicale verso il death metal sa cosa vuole trovare.
Che poi nell'album trova un qualcosa di più, costui proverÁ una sorta di liberazione spirituale.
La chitarra di Samoth trasforma in oro questa (ormai) vecchia perla insanguinata del passato.
Con un sound assai vicino al concetto di tabula rasa.
Pubblicato in data: 30 marzo 2017
scusate
Ma quand'é che rivedrò (rivedremo ) la ristampa su vinile di blessed are the sick?
C'è bisogno di una petizione on-line?!
Pubblicato in data: 9 marzo 2017
dopo 26 anni
Possiedo una (ormai rara) first press "roadrunner" del cd, mi è sempre mancato il vinile.
Lacuna colmata con questa ristampa della listenable rec.
Mi è arrivata la versione vinile rosso.
Anche se... avevo ordinato il vinile nero.
E vabbé....
Pubblicato in data: 14 febbraio 2017
non male
Opinione rivista.
Death black metal profondamente e incisivamente segnato dai dissection di SOTLB.
Chi cerca un clone della compianta band, non rimarrÁ deluso.
Chi in un disco cerca personalitÁ , detto con franchezza, si astenesse dai thulcandra.