Tutti i commenti di Massimo N.
Pubblicato in data: 13 febbraio 2019
Sorpresa !
Album del riscatto per Mr. Vintersorg , che torna alle origini richiamando già dal titolo il capolavoro registrato nel 1998. Dopo una lunga serie di album gradevoli ma monocordi , ti arriva tra le mani questo album compatto e variegato con tanto di sceam
prima maniera a ricordarci che di Svezia ce n'è una sola e che questa è la sua identità più naturale. Ottimo.
Pubblicato in data: 9 maggio 2017
Awaken the memory
Per celebrarne i 30 anni, i Fates Warning hanno risuonato live l'intero Awaken The Guardian, loro primo album di successo (si fa per dire), con la stessa formazione che registrò il disco nel 1986. La testimonianza contenuta in questo splendido artbook da collezione, limitato a 2000 copie numerate e certificate, contenente blu ray, dvd, 2cd, che magnificano due show registarti nel 2016 in cui viene riproposto l'intero lavoro più cinque estratti dai due precedenti album, quando il sound era marcatamente nwobhm. Awaken... fu il disco in cui il germe del prog cominciò a lasciare traccia di sè, per poi impadronirsi di ogni struttura musicale da loro composta due album più tardi. Vivida testimonianza di come il passare del tempo abbia effetti solo sul corpo, senza peraltro inficiare sulle capacit individuali, ricordandoci che se un disco un capolavoro oggi, lo sarà per sempre. Emozionante.
Pubblicato in data: 7 aprile 2017
Ritorno all'oscurita'
Con questo nuovo (capo)lavoro i Faun riabbracciano quelle melodie sofferte e crepuscolari che hanno reso ''Eden'' il loro album più riuscito: ascoltate tracce come ''Nacht Des Nordens'' ed ''Odin'', praticamente doom e minacciose nell'incedere, o la riproposizione dolorosa di ''Alba ll''. Unica concessione alla solaritÁ patente dei due (pregevoli) album precedenti è ''Lange Schatten'', isolato raggio di sole in un mondo passato immerso in nebbie impenetrabili e celanti misterici riti pagani, offerti a Dei di natura incerta e resi vividi con la consueta arte intellettuale che fa del gruppo il riferimento di un intero genere musicale.
Pubblicato in data: 24 dicembre 2016
Inverno siderale
Nove anni di silenzio sono tanti, perciò lode al coraggio di Orlando e Pagliuso che si ripresentano con un album che riflette il passato (''The rose''), trasforma il presente (''Australis'' apertura perfetta tra eclettismo e tradizione), prospetta il/un futuro (''Annoluce'' bellissima ed inaspettata con le sue dinamiche veloci), con una unicità emozionale che gli è sempre più propria e ne demarca i confini da presunti congeneri. Il bravo Folchitto alla batteria (mai riconosciuto quanto merita) arricchisce poi la proposta comunicativa dei nostri con modi fin'ora inconsueti. Bello!
Pubblicato in data: 12 settembre 2016
...dallo spazio
Come se non fosse bastato lo stratosferico ''The Retinal Circus (2013)'', Devin Townsend ci imprigiona nuovamente al divano (perché è davanti alla tv che si gode della visione e dell'audio in HD, non su smartphone, tablet o pc!) con una prova magistrale che non sfigura con quella sopra citata, ancora teatrale nella prima parte, più umorale nella seconda; tracklist quasi completamente diversa dall'esperienza precedente, stesso trasporto (di chi suona e di chi assiste) per altre (quasi) tre ore di tuffi pindarici tra i generi. Limited edition ''totale'' con BR, 2 DVD, 3 CD.
Pubblicato in data: 12 settembre 2016
Masters !
Signore e signori, ecco ''Inside out'' nell'anno 2016, quando il sound progressivo dei nostri ci ricorda i momenti più belli del passato legandoli ad una modernitÁ sfacciata nelle costruzioni armoniche di ogni traccia, cominciando dalle bellissime ''From the the rooftops'' e ''Seven stars'' con le melodie che sembrano uscire da ''Parallels'', proseguendo con le sofisticazioni di ''The light and shade of things'' e gli intrecci ritmici di ''The ghosts of home'' che richiamano tutto ''Disconnected'', passando dalla rabbiosa ''White flag'' e dai ricami chitarristici di ''Sos''. Ray Alder torna a cantare come 20 anni fa (qui come nell'ultimo superbo album dei REDEMPTION) ed il gran lavoro di Jarzombek, pur diversissimo dal raffinatismo di Zonder, è da applausi: tutto il lavoro è da scoprire con ascolti continui, preferibilmente in cuffia. Album dell'anno?...
Pubblicato in data: 13 agosto 2016
..ad ogni costo!
Cominciamo con un appunto: prezzo assurdo! La finitezza numerica delle copie (300) ed il contenuto materiale aggiunto non giustificano la spesa, affrontata solo per fame di collezionismo. Detto questo, l'album è veramente bello, tra i migliori della discografia, il (primo) concept si rivela battagliero e fieramente nordico come ci si aspetta e scevro da cali di attenzione. La drakkar è piacevole e particolareggiata, peccato riproduca solo la parte esterna della prua, con alla base l'alloggio per il digibook esteso con CD e per il DVD, in custodia cartonata, con live francese di inizio 2015.
Pubblicato in data: 1 agosto 2016
UNDICI 7'' !
Curatissimo il packing dell'album, con tracce che si avvicinano molto a quanto ascoltato sul precedente ''Sounds of...'', palesando un senso di continuitÁ nei riff e nelle melodie, come sempre ricercate. Box di lusso con un 7'' per ciascuna traccia: sul lato A il pezzo dell'album, sul lato B lo stesso pezzo in versione strumentale.
Pubblicato in data: 4 maggio 2016
Applausi !
2000 copie da 3,5 kg. ciascuna, partendo dal loro quinto album (1977) fino al decimo (1988) lavoro in studio, con in mezzo i monumentali doppi live del '78 e del 1985, tutto in LP, tutto rimasterizzato digitalmente, con l'aggiunta del supporto CD per ognuna delle registrazioni e ben 43 tracce rare, scomparse, inedite, introvabili di quella decade musicalmente inarrivabile. Rimasterizzazione ottima: avendo i vinili delle vecchie pubblicazioni posso dire che il lavoro sulle tracce è fantastico, con suoni corposi e pulitissimi; sulla bellezza delle composizioni non aggiungo altro, ciascuno di noi sa di cosa parlo.
Pubblicato in data: 24 dicembre 2015
Ad anni luce...
Box set limitatissimo (250 copie sul pianeta), come non comune è l'inventiva compositiva della band: l'album non sfigura affatto con i (capo)lavori passati, Hellhammer si presenta bene in ogni traccia, Sverd ricama sulle tastiere, Vortex fa scuola di teatro e tracce come''Crashland'',''Warp'' e ''Game Over'' sono meravigliose. Reunion sospirata da chi ama viaggiare tra le stelle.